Tutte le volte che il Giro d’Italia si è fermato a Cagliari

Tutte le volte che il Giro d’Italia si è fermato a Cagliari

Cagliari e il Giro d’Italia si sono incontrati in quattro momenti chiave della storia della Corsa Rosa: 1961, 1991, 2007 e 2017. Non sono molte presenze, ma ognuna ha lasciato un ricordo vivido, trasformando il capoluogo sardo in un palcoscenico unico per corridori, squadre e appassionati.

La prima apparizione avvenne il 23 maggio 1961, in occasione del cinquantenario del Giro. La carovana arrivò dal mare: dalla pancia del Cabo San Rocque, una nave noleggiata appositamente, i corridori sbarcarono direttamente su via Roma, accolti da una folla enorme. Si dice che l’arrivo dal mare fosse una soluzione logistica necessaria – non c’erano voli charter e il trasferimento avvenne “via Tirreno”, con la nave trasformata per un giorno in un’autostrada galleggiante.

I corridori delle 17 squadre, ancora provati dai 149 km della Sanremo-Genova del giorno precedente, scesero sulla banchina frastornati ma acclamati. La tappa sarda, con sede unica di partenza e arrivo a Cagliari, fu vinta da Oreste Magni, corridore brianzolo specialista delle fughe e degli arrivi veloci su percorsi brevi.

Dopo trent’anni di solitudine, il Giro tornò a Cagliari nel 1991, con la lunga Sassari-Cagliari di 231 km. Qui il protagonista fu Mario Cipollini, che vinse allo sprint sfruttando un finale perfetto per i velocisti. L’arrivo sul lungomare diede grande visibilità televisiva alla città, confermando la Sardegna come un teatro ideale per le volate di alto livello. In quell’edizione, la presenza della carovana nell’isola aveva anche una funzione promozionale: il Giro stava rafforzando sempre più la sua vocazione a raccontare l’Italia attraverso i luoghi.

Nel 2007 il capoluogo sardo tornò protagonista. La tappa Barumini – Cagliari (181 km), completamente pianeggiante, era disegnata per i velocisti e la vittoria andò a Alessandro Petacchi, che regolò il gruppo compatto con una volata autoritaria. Lo scenario del porto, le strade larghe e l’ottima partecipazione di pubblico offrirono un colpo d’occhio perfetto per una tappa moderna costruita per garantire spettacolo e sicurezza.

L’ultimo arrivo nel capoluogo è del 2017, nell’edizione numero 100. La Tortolì – Cagliari (148 km) fu una tappa resa selettiva dal forte vento laterale, che provocò ventagli e spezzò il gruppo principale. Nel finale si impose il colombiano Fernando Gaviria, che con quella vittoria indossò anche la maglia rosa. L’immagine dell’arrivo su via Roma, accompagnata da un pubblico imponente, è rimasta una delle più iconiche di quell’edizione celebrativa.

Curiosità e dettagli che hanno fatto la storia

Oltre ai risultati, ci sono alcuni elementi che rendono le tappe cagliaritane particolarmente affascinanti: 1991: Cipollini in crescita. La vittoria a Cagliari fu una delle prime affermazioni “di peso” nel percorso che avrebbe portato SuperMario a diventare uno dei più vincenti velocisti della storia.

2007: valorizzazione del territorio interno. Prima di arrivare a Cagliari, la tappa passò davanti al sito nuragico di Barumini, all’epoca già patrimonio UNESCO

2017: tattica e vento. La vittoria di Gaviria fu possibile grazie al perfetto lavoro della Quick-Step, che sfruttò i ventagli per isolare alcuni uomini di classifica.

Cosa si sa sul Giro d’Italia 2026

Le informazioni ufficiali sul Giro d’Italia 2026 sono ancora limitate, ma alcuni elementi sono già stati comunicati da RCS e dal calendario internazionale. La presentazione ufficiale del percorso si terrà il 1° dicembre 2025, come da tradizione consolidata per le edizioni moderne della corsa.

Dal calendario UCI emerge che la partenza della Corsa Rosa è stata anticipata all’8 maggio 2026, un giorno prima rispetto alle date abituali, probabilmente per esigenze legate all’incastro con altri grandi eventi ciclistici. La partenza avverrrà in Bulgaria, paese che ospiterà le prima tre tappe.

Per quanto riguarda la nostra isola, non sono ancora confermate né smentite tappe in Sardegna o nel Sud Italia: come sempre, fino alla serata della presentazione le indiscrezioni restano tali.

Il Giro degli ultimi anni ha dimostrato una grande attenzione ai territori capaci di offrire impatto visivo e sostegno logistico; per questo non è escluso che l’organizzazione possa tornare in Sardegna in futuro, anche se per il 2026 non ci sono al momento segnali ufficiali.

Come scommettere sul Giro d’Italia

Scommettere sul Giro d’Italia può rendere la corsa ancora più coinvolgente, ma è importante approcciare questa attività in modo responsabile e consapevole. Prima di tutto bisogna studiare il percorso: le tappe di montagna favoriscono gli scalatori, quelle pianeggianti mettono in scena i velocisti, mentre le tappe vallonate valorizzano corridori completi.

Per scegliere dove piazzare le proprie puntate è utile confrontare le quote offerte dai migliori siti di scommesse con licenza ADM, così da individuare le proposte più affidabili e convenienti. I mercati più utilizzati includono il vincitore di tappa, il vincitore del Giro, i testa a testa e i piazzamenti.

È essenziale fissare un budget, non superarlo e ricordare che il ciclismo è uno sport imprevedibile, in cui cadute, condizioni atmosferiche e strategie di squadra possono cambiare gli esiti anche a pochi chilometri dal traguardo.

Cagliari, con le sue quattro apparizioni, ha scritto pagine uniche della storia della Corsa Rosa: arrivi spettacolari, curiosità logistiche, episodi simbolici e grandi nomi del ciclismo. Non resta che attendere il 2026 per scoprire se il futuro del Giro riserverà nuove sorprese e, chissà, un nuovo ritorno del grande ciclismo sulle rive del Golfo degli Angeli.